Bolaffi Spa
Auction 31 29-30 Nov 2017
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Stato Pontificio
Buoni del Tesoro 1848-1849 - Emissione del Governo Pontificio (I emissione) - Bono da 100 Scudi - Serie D n. 173 - Della massima rarità - Pieghe, strappetti, forellini e vari altri difetti, di non grande importanza in relazione all'epoca e alla rarità dell'esemplare.
I moti rivoluzionari del 1848 provocarono in tutta Europa fenomeni di tesaurizzazione della moneta metallica e di rifiuto della cartamoneta che il Governo Pontificio affrontò con l'emissione di "Boni del Tesoro aventi corso coattivo", fruttiferi di interessi e rimborsabili a rate per estrazione con modalità diverse a seconda delle emissioni. I "Boni" furoni messi in circolazione in sette tagli diversi compresi fra 1 e 100 Scudi e le emissioni furono in totale quattro, di cui le prime due ascrivibili al Governo Pontificio, la terza al Governo Provvisorio instauratosi dopo la fuga di Pio IX a Gaeta e la quarta disposta dallo stesso Governo Provvisorio ma realizzata concretamente dopo la proclamazione della Repubblica Romana. I "Boni" di tutte le emissioni furono successivamente convertiti in nuovi "Boni del tesoro in sostituzione" emessi dal restaurato Governo Pontificio.
Il "Bono" da 100 Scudi fu prodotto solo nella prima emissione per un totale di 9000 esemplari, suddivisi in 1000 esemplari per ciascuna delle nove serie individuate con le lettere dell'alfabeto dalla A alla I.
La tipologia è illustrata su entrambe le opere citate a riferimento utilizzando uno stesso esemplare; un secondo esemplare è comparso in un'asta Finarte degli anni '90 (asta 801, 23.10.1991 lotto n. 858), accompagnato da una nota nella quale, fra l'altro, si afferma "Importante e di grande rarità, pochissimi es. noti". Uno di questi è l'esemplare qui proposto in vendita (Gav-Boa n. 01.1052) (Cra. n. BTO013)
Buoni del Tesoro 1848-1849 - Emissione del Governo Pontificio (I emissione) - Bono da 100 Scudi - Serie D n. 173 - Della massima rarità - Pieghe, strappetti, forellini e vari altri difetti, di non grande importanza in relazione all'epoca e alla rarità dell'esemplare.
I moti rivoluzionari del 1848 provocarono in tutta Europa fenomeni di tesaurizzazione della moneta metallica e di rifiuto della cartamoneta che il Governo Pontificio affrontò con l'emissione di "Boni del Tesoro aventi corso coattivo", fruttiferi di interessi e rimborsabili a rate per estrazione con modalità diverse a seconda delle emissioni. I "Boni" furoni messi in circolazione in sette tagli diversi compresi fra 1 e 100 Scudi e le emissioni furono in totale quattro, di cui le prime due ascrivibili al Governo Pontificio, la terza al Governo Provvisorio instauratosi dopo la fuga di Pio IX a Gaeta e la quarta disposta dallo stesso Governo Provvisorio ma realizzata concretamente dopo la proclamazione della Repubblica Romana. I "Boni" di tutte le emissioni furono successivamente convertiti in nuovi "Boni del tesoro in sostituzione" emessi dal restaurato Governo Pontificio.
Il "Bono" da 100 Scudi fu prodotto solo nella prima emissione per un totale di 9000 esemplari, suddivisi in 1000 esemplari per ciascuna delle nove serie individuate con le lettere dell'alfabeto dalla A alla I.
La tipologia è illustrata su entrambe le opere citate a riferimento utilizzando uno stesso esemplare; un secondo esemplare è comparso in un'asta Finarte degli anni '90 (asta 801, 23.10.1991 lotto n. 858), accompagnato da una nota nella quale, fra l'altro, si afferma "Importante e di grande rarità, pochissimi es. noti". Uno di questi è l'esemplare qui proposto in vendita (Gav-Boa n. 01.1052) (Cra. n. BTO013)