Varesi s.r.l.
"Cesare" Auction 7 Apr 2018
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Roma, Antonino Pio, Aureo, 140-144, Au (7,02g x 20mm); D/ ANTONINVS AVG PIVS P P TR P COS III; busto drappeggiato e corazzato. R/ Antonino Pio e Marco Aurelio, su piattaforma, in mezzo a due soldati. Calicò 1467a (questa moneta) – Unico esemplare conosciuto. Ritratto di eccezionale stile incisorio; perfettamente centrata; modulo ampio; rovescio attrattivo. Ex Rauch 66, lotto 362.
Antonino Pio viene giudicato per antonomasia il più buono fra gli Imperatori. Dall'Historia Augusta: "Fu un uomo di bell'aspetto e di grande ingegno: equilibrato e nobile aveva un volto che esprimeva compostezza e un'intelligenza fuori del comune". (Vita di Antonino Pio, XIII) "Il suo aspetto aveva una severa maestà; era alto di statura, e proprio per questo, quando incominciò a curvarsi per la vecchiaia, si teneva ritto fasciandosi il petto con listelli di tiglio. Anche quando era già avanti con gli anni, ogni mattina, prima che i cortigiani venissero a salutarlo, mangiava pane secco per tenersi in forma. La sua voce era rauca e grossa, ma niente affatto sgradevole".
Una delle sue tante lungimiranti buone azioni fu quella di adottare il giovane Marco Aurelio come suo successore, restaurando prima della sua morte, avvenuta nel 161, addirittura una nuova diarchia avendo adottato anche il carismatico Lucio Vero. Riuscì quindi a riavvicinare il futuro impero alla vecchia Repubblica con i due Consoli paritari che amministravano i territori romani. Questo implicava ovviamente una forte sinergia fra i due co-Imperatori, sinergia che non avremo negli altri casi conosciuti (vedi Caracalla e Geta).
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Antonino Pio viene giudicato per antonomasia il più buono fra gli Imperatori. Dall'Historia Augusta: "Fu un uomo di bell'aspetto e di grande ingegno: equilibrato e nobile aveva un volto che esprimeva compostezza e un'intelligenza fuori del comune". (Vita di Antonino Pio, XIII) "Il suo aspetto aveva una severa maestà; era alto di statura, e proprio per questo, quando incominciò a curvarsi per la vecchiaia, si teneva ritto fasciandosi il petto con listelli di tiglio. Anche quando era già avanti con gli anni, ogni mattina, prima che i cortigiani venissero a salutarlo, mangiava pane secco per tenersi in forma. La sua voce era rauca e grossa, ma niente affatto sgradevole".
Una delle sue tante lungimiranti buone azioni fu quella di adottare il giovane Marco Aurelio come suo successore, restaurando prima della sua morte, avvenuta nel 161, addirittura una nuova diarchia avendo adottato anche il carismatico Lucio Vero. Riuscì quindi a riavvicinare il futuro impero alla vecchia Repubblica con i due Consoli paritari che amministravano i territori romani. Questo implicava ovviamente una forte sinergia fra i due co-Imperatori, sinergia che non avremo negli altri casi conosciuti (vedi Caracalla e Geta).
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