NAC Numismatica SpA
Auction 129 1 Dec 2021
View prices realized
► Sale information
Find similar lots
VITTORIO EMANUELE III (1900-1946)
100 Lire 1903, oro gr. 32,23. D/ VITTORIO - EMANUELE III testa nuda a sinistra; sotto SPERANZA. Rv: REGNO - D'ITALIA aquila araldica coronata e spiegata, caricata da scudo Sabaudo; in esergo tra nodi Savoia L•100 *R* 1903. Contorno rigato. Pagani 638, MIR 1114a, CNI 10, Friedberg 22.
NGC5781496-007 MS64DPL, Molto rara. Fdc
Migliore esemplare certificato DPL dei soli due certificati.
Come noto gli esemplari da 100 lire del 1903 e 1905; emissione detta "aquila araldica", sono soggetti a numerosi "hairlines" nei campi all'atto della coniazione. Dei 966 esemplari coniati nel 1903 e 1012 del 1905, raramente appaiono sul mercato esem-plari con i fondi intonsi e senza tali difetti che già si manifestavano in zecca. Le 100 lire "aquila araldica" sono le ultime monete incise dal Cav. Filippo Speranza. Egli apparteneva alla vecchia scuola di maestri incisori che creavano a mano i loro punzoni senza l'utilizzo del pantografo. Vittorio Emanuele III pur lodando il lavoro di Speranza trovava le raffigurazioni araldiche fredde e monotone, lontane dai suoi ideali d'arte numismatica.
100 Lire 1903, oro gr. 32,23. D/ VITTORIO - EMANUELE III testa nuda a sinistra; sotto SPERANZA. Rv: REGNO - D'ITALIA aquila araldica coronata e spiegata, caricata da scudo Sabaudo; in esergo tra nodi Savoia L•100 *R* 1903. Contorno rigato. Pagani 638, MIR 1114a, CNI 10, Friedberg 22.
NGC5781496-007 MS64DPL, Molto rara. Fdc
Migliore esemplare certificato DPL dei soli due certificati.
Come noto gli esemplari da 100 lire del 1903 e 1905; emissione detta "aquila araldica", sono soggetti a numerosi "hairlines" nei campi all'atto della coniazione. Dei 966 esemplari coniati nel 1903 e 1012 del 1905, raramente appaiono sul mercato esem-plari con i fondi intonsi e senza tali difetti che già si manifestavano in zecca. Le 100 lire "aquila araldica" sono le ultime monete incise dal Cav. Filippo Speranza. Egli apparteneva alla vecchia scuola di maestri incisori che creavano a mano i loro punzoni senza l'utilizzo del pantografo. Vittorio Emanuele III pur lodando il lavoro di Speranza trovava le raffigurazioni araldiche fredde e monotone, lontane dai suoi ideali d'arte numismatica.