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Nomisma Aste srl
Auction 1  13-14 May 2022
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Lot 238

Starting price: 2500 EUR
Price realized: 4200 EUR
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NAPOLI Gioacchino Napoleone Murat (1808-1815) Progetto del 40 Franchi 1810 - Stagno (g 7,16) RRRRR Progetto Sperimentale, T/liscio. Si è a conoscenza che dal mese di giugno del 1810 vennero coniate, in pochissimi esemplari, monete che rivelavano la necessità del re Gioacchino di introdurre a Napoli il sistema dell'unione monetaria latina allo scopo di permettere la libera circolazione di più valute ai tempi dove il valore della moneta era dato dalla quantità di metallo prezioso in esso contenute. La Francia si era dato un nuovo sistema monetario, denominato del franco germinale, che istituiva un sistema monetario bimetallico e nel quale avevano corso legale monete d'oro e monete d'argento. Gioacchino Murat pensò di fare coniare, a Napoli, ulteriori tipi di monete, oltre a quelle che circolavano nel Regno inusuali per la città, ma dettate da esigenze legate a transazioni e scambi commerciali con altri paesi, allineandosi, in questa maniera, alla monetazione dell'impero francese; in pratica non introdusse da subito il sistema decimale nella monetazione perché temeva che il popolo napoletano, abituato a trattare con decimali diversi, non avrebbero capito i vantaggi del cambiamento che era già stato attuato nel resto dell'Italia napoleonica; si tratta di pezzi da 40 Franchi d'oro e monete da 6 Centesimi (in argento), che costituiscono oggi delle rarità assolute di questo periodo; non venne proseguita la coniazione (monete liberate tra il mese di giugno 1810 e il mese di dicembre 1810), a causa di difficoltà d'adozione di tale e perché non ancora sancite da alcun decreto. Le due monete d'oro, emesse dal valore di 40 Franchi, vennero coniate, infatti, ancora prima dell'approvazione della legge del 19 maggio 1811 (introduzione del sistema monetario decimale) e in una nota si apprende che molte vennero rifuse nel mese di dicembre dell'anno 1810. Da alcuni documenti trascritti dal Prota vennero chiarite anche le vicende legate alla doppia coniazione delle due monete auree, quella senza le sigle dell'incisore e quella con le sigle N.M. in rilievo (iniziali dell'incisore Nicola Morghen), nel taglio del collo di Gioacchino. Il primo conio senza le sigle e prodotto da Michele Arnaud, non piacque al direttore della Zecca, il Marchese Giuseppe De Turris che, in una lettera diretta all'incisore, così descrisse la motivazione: [.....]"le monete non sono ben centrate, e l' orlo non è tecnicamente bene in arte"; il suo valore intrinseco era di 800/1000 (circa gr. 12,903) inferiore a quello dei 40 franchi di Napoleone I, quindi non della stessa purezza; per questi motivi si decise di affidare l'incarico all'incisore, Nicola Morghen che, al contrario del suo predecessore, firmò l'opera ponendo le sue iniziali nel taglio del collo del Re. In questa seconda coniazione oltre ad essere, le monete, meglio eseguite, erano al titolo di 900/1000, con il peso di gr. 12,666 e coniate certamente in quantità maggiori del precedente conio, almeno 20 esemplari. L'esemplare proposto, con le sigle N.M. nel taglio del collo, ma nel metallo "stagno", è una moneta, come tipo, che vide la sua comparsa per la prima volta alla asta Florange-Ciani del 29 maggio/3 giugno 1922, lotto n.986 e trascritta da Antonio Pagani nel suo lavoro "Prove e Progetti" a pag. 138, n.754, ripresa successivamente nel lavoro di Domenico Luppino "Prove e Progetti - Vento Napoleonico" a pag. 214 n. PP902bis. Si conoscono passaggi in aste alla Santamaria P&P del 5 aprile 1962, lotto 761, alla stessa del 27 febbraio 1963, lotto 538; all'asta Montenapoleone (coll. Muntoni) del 28 febbraio/1 marzo 1984, lotto 1617 (stesso esemplare delle due Santamaria) e alla Varesi del 10/11 aprile 1986 lotto n. 236. Del 40 Franchi con le sigle N.M. si conoscono altresì alcuni rarissimi esemplari in argento e in piombo ramato, anch'essi trascritti dal Luppino a pag. 213/214 e dal Magliocca a pag. 255 (foto n. 412, pag. 265). Per l'esemplare in argento e non per il piombo ramato, troviamo la trascrizione in Pagani a pag. 138, n.753 esitato all'asta Ratto del 1956, lotto 1041.
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