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MILANO Luchino e Giovanni Visconti (1339-1349) Fiorino – Crippa 1; MIR 93 (indicato R/4) AU (g 3,50) RRRR Modesta ondulazione del tondello. Moneta della più grande rarità e di grande fascino. Un esemplare qFDC in asta NAC, 20, 2000, lotto 137, ha realizzato 50.000 franchi mentre l'esemplare della nostra vendita n. 50, lotto 129, in conservazione SPL ha realizzato 45.000 euro. Secondo Crippa la rappresentazione del drago alato avrebbe origine dalla leggenda secondo la quale Umberto Visconti, presunto capostipite, di questa nobile famiglia, avrebbe ucciso nei dintorni di Milano un drago che terrorizzava gli abitanti emettendo fuoco dalle fauci. I fratelli Gnecchi, oltre alla stima di lire 1.000, una delle maggiori dell'intera opera sulle monete di Milano, assegna un grado di rarità 9. Esemplari citati nelle CRNM, Museo di Torino, collezione Gnecchi, Collezione Reale con due esemplari. British Museum. Sono noti due conii, mentre è mancante alla collezione Verri, alla collezione Strada e nella totalità dei cataloghi d'asta da noi consultati, ad eccezione della collezione "Guia" asta Bowers and Merena, New York 23 e 24 marzo 1988, n. 609 aggiudicata a 25.300$ in conservazione "About Uncirculated"; già collezione Carlo Gavazzi di Milano. Luchino e Giovanni Visconti succedettero con pari titolo alla morte di Azzo, loro nipote. Luchino comprò Parma dalla famiglia Este e assicurò la Signoria di Milano su Pisa. Nel 1349 fu avvelenato, probabilmente dalla consorte Isabella. Il fratello, Giovanni, Arcivescovo di Milano e amico fraterno del Petrarca estese il dominio dei Visconti sino a Bologna, Genova, e tutto il Nord-Est con le eccezioni di Verona, Mantova, Ferrara e della Serenissima Repubblica di Venezia
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