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Numismatica Ars Classica
Auction 89  29 November 2015
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Lot 747

Estimate: 50 000 EUR
Price realized: 85 000 EUR
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Collezione di monete medievali e rinascimentali dell'Italia meridionale e della Sicilia
Napoli
Ferdinando (Ferrandino) II d'Aragona, 1495-1496.

Ducato, AV 3,50 g. IN:DEXTERA:TVA*SALVS: °M*D* Busto di Alfonso II coronato e corazzato a d., con rosetta sullo spallaccio; dietro, T. Rv. +FERRANDVS:II:D:G:R* SICILIE:IE Stemma a tutto campo, quadripartito di Napoli al 1° e 4° e d'Aragona al 2° e 3°. CNI 1. Bernareggi 186. Pannuti-Riccio 1. MEC 14, pag. 391. MIR 100/1. Crusafont 1071. Friedberg 821.
Della più grande rarità e di rarissima apparizione sul mercato. Colpo nel
campo del rovescio, altrimenti buon BB

E' questa una delle monete più rare di tutta la serie napoletana. Dal dopoguerra ad oggi abbiamo potuto rilevare solo due passaggi: un esemplare nell'asta Leu – M&M 11 marzo 1987, Spahr, 214 ed un altro nell'asta M&M 50, 1975, 875.
Nacque a Napoli il 26 giugno 1467, figlio primogenito di Alfonso II e di Ippolita Maria sforza sorella di Ludovico il Moro. Salì al trono allorchè il padre il 23 gennaio 1945 abdicò in suo favore nell'estremo tentativo di ricompattare tutte le forze del regno contro l'imminente invasione di Carlo VIII di Francia. Il giovane re, ricordato per l'ardore e l'animo nobile e descritto "aitante nella persona, con occhi vivaci, testa alta, asciutto e muscoloso", aveva all'epoca 28 anni. Il 28 febbraio 1495 Napoli aprì le porte a Carlo VIII. Il giorno successivo Ferrandino raggiunse il castello d'Ischia e riparò dopo un mese a messina, dove incontrò il cugino Ferdinando il Cattolico, preoccupato per la presenza francese nel regno. Intanto papa Alessandro VI Borgia organizzava la Lega Santa degli Stati italiani con il precipuo fine di far ritornare Ferrandino nei propri stati. Consapevole della mutata situazione, il sovrano francese lasciò Napoli il 20 maggio 1495 lasciando a difesa del Regno un contingente di 12 mila uomini al comando del vicerè, duca Gilbert de Montpensier e risalì la penisola. Il 6 luglio 1495 Carlo si scontrò con gli eserciti della Lega a Fornovo sul Taro. L'esito della battaglia fu incerto, ed entrambe le parti si considerarono vittoriose, ma in realtà Carlo fu costretto a tornare in Francia per aver perso tutte le salmerie ed il tesoro reale
Ferrandino rientrò a Napoli il 7 luglio 1495 ma purtroppo morì appena un anno dopo, il 5 ottobre 1496, probabilmente a seguito di una febbere terzana.

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