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Artemide Aste s.r.l.
Wunderkammer - Antiquities 4  19-20 March 2016
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Lot 186

Starting price: 500 EUR
Lot unsold
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Bergamo. Giovanni Bressani (1489-1560), poeta. Medaglia fusa 1560/61. D/ IO BRESS BER POE ILL AET AN LXX. ΑΡΣΕΝ ΕΠΟΙΗ. Busto a sinistra, indossa turbante. R/ CVIQVE IVXTA MERITVM. Ramo d'alloro e flagello incrociati. Attwood 404 (52 mm). Arm. I, 161, 1. Volt. 507. AE. mm. 53.50 Inc. Arsenio. RRR. Bel BB. Nacque a Bergamo il 2 dicembre 1489. Di lui quasi nulla è noto: studiò forse a Bergamo e si dette assai presto alla poesia, ma più che un vero e proprio letterato fu un appassionato dilettante; non mancò di prender posizione riguardo alle grandi controversie culturali che correvano ai suoi tempi, e fu bembista in letteratura ed erasmiano in filosofia. Nel De se ipso et de suis scriptis (cod. Ψ 1141 della Biblioteca civica di Bergamo) il B. con ingenua iattanza si vanta di aver saputo comporre, pur avendo letto pochissimi libri altrui, più di settantamila versi nelle tre lingue, ed esalta la propria rapidità nel comporre; poiché non c'è motivo di non credergli, dobbiamo dedurne che solo una piccola parte delle sue poesie si è conservata fino a noi. Nel Cinquecento furono pubblicate, per volontà dei suoi amici, solo le due opere che egli morendo aveva lasciato pronte per la stampa, e cioè i Tumuli tum latina tum etrusca tum bergomea lingua compositi et temporis ordine collocati e il Valerius Maximus in distica redactus, edite a Brescia nel 1574. Del B. ci restano anche a stampa quattro novelle in italiano, tratte dal cod. Ψ II 41 della Biblioteca civica di Bergamo e pubblicate a Livorno nel 1873 dal bibliofilo G. Papanti in una rarissima edizione di quattordici esemplari, col titolo Novella del cavaliero Soccino Sicco e ms. Vincenzo Bressani e ms. Bapt. Donasello, Novella di Pachanno, Novella di Marc'antonio Avogadro, Novella de doi giocatori ch'hanno giocato doi giorni e una notte continua. La poesia vernacola del B. è preziosa testimonianza linguistica dato che egli, iniziando a scrivere in bergamasco verso il 1514, fu il primo ad averci lasciato testimonianza scritta di quel dialetto: e di tale innovazione egli dovette essere cosciente e orgoglioso se nel 1550, nonostante che alcuni suoi concittadini lo rimproverassero di aver messo Bergamo alla berlina scrivendo versi vernacoli, ne mandò copia a Giulio III. Morì, probabilmente nella sua villetta all'olmo, il 23 marzo 1560. (Treccani- Dizionario Biografico degli Italiani, 1972. Voce a cura di Gianni Ballistreri). Un ritratto postumo del Bressani dipinto da Giambattista Moroni è conservato presso la National Gallery of Scotland di Edimburgo. Molto rara. Originale.
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