Itinerante, C. Iulius Caesar, Denario, 49-48 a.C., Ag (3.95g x 18mm); D/ CAESAR; un elefante che calpesta un dragone. R/ Simpulum, aspergillum, ascia (securis) e apex. Crawford 443/1; Varesi 657. Esemplare di alta qualità; perfettamente centrato; tondello ampio; patina da medagliere; inusuale come conservazione globale.
Questa emissione è certamente una fra le prime di Cesare, in quanto il nomen è sprovvisto di qualsiasi carica accessoria (come vedremo nelle emissioni successive).
La moneta rappresenta al rovescio gli strumenti pontificali che alludono alla carica di Pontefice Massimo ricoperta da Giulio Cesare mentre il dritto ha un simbolismo più complesso e potremmo scioglierlo identificando l'elefante, inteso come il bene, che schiaccia il dragone, inteso come il male. L'elefante è certamente preso in prestito dalle emissioni dei Metelli, suoi acerrimi oppositori, quasi a lanciare una sfida; secondo altri, invece, è stato scelto l'elefante come animale rappresentante il bene perché in punico, "CAESAR" significa, appunto, elefante.
qSPL