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Artemide Aste s.r.l.
Auction LI  27-28 Apr 2019
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Lot 548

Starting price: 10 000 EUR
Lot unsold
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Parma. Carlo Speranza (1778 - 1867), medico. Medaglia Premio Speranza conferita nel 1878 al Dottor Romeo Paladini. AU. g. 54.12 mm. 47.00 Inc. D. Bentelli. RRRR. SPL.

Carlo Speranza (Bozzolo 1778 - Pavia 1867), professore a Parma e Pavia, prima di patologia e clinica medica, poi di medicina legale. Tra le sue opere più significative: Storia del morbillo epidemico di Mantova nel 1822 (1824); Sulla dignità della medicina legale (1833).
Il premio Speranza fu istituito con testamento il 7 gennaio 1862 a favore "di quel giovine studente di Medicina e Chirurgia, di Pavia o dell'antica provincia di Pavia, con preferenza a quello della città in caso di merito eguale, che durante il tempo dell'istruzione medico-chirurgica avrà dato le migliori prove di capacità, di sapere, di cognizioni medico-pratiche, e specialmente nell'analitica osservazione delle malattie, ed avrà negli esami di laurea riportato maggior numero di punti dagli esaminatori " (Annuario della R. Università di Pavia, Anno Accademico 1901-1902). Da articoli successivi, riportati sul medesimo Annuario, si desume che il Premio potesse essere conferito anche ad un giovane candidato di un'altra città o provincia.
Bentelli Donnino nacque a Piacenza nel 1807 (si chiamò Donnino e non Domenico come è detto dall'Ambiveri e dal Mensi). All'Istituto Gazzola di Piacenza lavorò come intagliatore e incisore di stampe, dimostrando anche una particolare propensione per la meccanica. La prima prova sicura della sua attività di incisore di medaglie è la medaglia commemorativa del Romagnosi, del 1838. Nel 1841 coniò una medaglia d'oro per il medico piacentino Domenico Ferrari e un'altra, in rame, argento e oro, per commemorare la costruzione del ponte sul Tidone. Nel 1842 vendette il brevetto di una invenzione, un fuso per fare l'organzino di seta, a Carlo Perinetti di Piacenza, che ottenne "patente di privilegio " dai governi austriaco e francese e ne ricavò, pare, molti guadagni.
Pietro Giordani il 12 ottobre 1841 raccomandava il Bentelli a V. Mistrali, ministro di Maria Luigia di Parma, affinché fosse chiamato alla direzione della Zecca di Parma: "È meccanico mirabile, calligrafo elegantissimo. Facile all'imparare qualunque cosa, ora impara il francese. Egli è modestissimo anzi umile... " (cfr. Arisi, 1962).
Nel 1842 il Bentelli era direttore della Zecca di Parma: subito dotò lo stabilimento di nuovi strumenti e nello stesso anno coniò la medaglia commemorativa per la costruzione di un edificio termale a Tabiano con una ninfa simbolo delle fonti termali. Nel 1843 eseguì la medaglia per la costruzione del ponte sullo Stirone; un'altra per la nuova casa di pena presso S. Francesco del Prato a Parma, tutte opere volute dalla duchessa Maria Luigia. Raggiunta una certa agiatezza, si sposò, sempre nel 1843, con una piacentina; gli anni successivi gli portarono sempre nuovi riconoscimenti ed incarichi, così il 30 giugno 1848 fu nominato custode e incisore delle medaglie alla Zecca e il 17 agosto 1849 professore e maestro di incisione delle medaglie dell'Accadernia di belle arti di Parma.
Nel 1853 Carlo di Borbone, per il cui ritorno il Bentelli fece pure una medaglia commemorativa, decise di far coniare nuove monete e ordinò di approntare o restaurare gli strumenti necessari.
Iniziata subito l'opera, egli cominciò ad intagliare i coni delle monete di rame da uno, tre, cinque e venti centesimi, ispirandosi alle analoghe monete di Maria Luigia. La preparazione occupò due anni; pertanto le monete recano nel lato anteriore la testa del duca con l'iscrizione "Carlo III infante di Spagna " e la data 1854; dietro, con l'arma borbonica e il Toson d'oro, è la scritta "duca di Parma, Piacenza e Guastalla ". Nello stesso anno cominciò il punzone per le monete da cinque lire (ove Carlo doveva essere effigiato in aspetto guerresco a cavallo, con l'elmo), interrotto per l'assassinio del duca. Il punzone fu poi ripreso e terminato nel 1859; se ne coniarono una ventina di esemplari.
Le nuove monete da cinque lire, coniate per Luisa Maria reggente per il figlio Roberto, rappresentano i due profili avvicinati con l'iscrizione "Roberto I duca di Parma e Piacenza e Luisa Maria di Borbone reggente " e il nome dell'incisore; nel verso, lo stemma ducale con gli ordini dei Toson d'oro, di San Giorgio e San Lodovico, la data 1857 ed il valore della moneta. Il conio non fu però approvato e, nel 1858, il Bentelli ne fece un altro con qualche variante: la data nuova e il motto di Carlo III "Deus et dies "; di tale moneta si coniarono solo 470 esemplari. Egli fece inoltre molte medaglie commemorative, per il colera del 1855, per il Correggio, nel 1861 per Vittorio Emanuele II, per Giuseppe Verdi e ancora per Angelo Mazza e Paolo Toschi.
Parallelamente alle sue opere di raffinato medaglista, il Bentelli proseguì nelle sue geniali invenzioni; così nel 1865 creò una macchina per bollare la carta filigranata, macchina acquistata dal ministero delle Finanze; inventa uno scatto di sicurezza per i fogli e una macchina per pesare le monete e riconoscere le buone dalle false (la macchina è conservata presso il Museo di Antichità di Parma, ove sono pure depositati tutti i coni e i punzoni, le monete e le medaglie che il suo direttore Luigi Pigorini volle raccogliere nell'anno 1867).
Morì a Parma il 22 aprile 1885; i suoi ultimi anni trascorsero nel silenzio e nell'oblio. (Carlo Quintavalle - Dizionario Biografico degli Italiani Treccani - 1966).
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