Girolamo Miseroni (1522-1600), orefice milanese. Medaglia fusa. D/ IERONIMVS MISERONVS A. 42. Busto a sinistra. R/ SI DEVS PRO ME. Satiro volto a destra verso figura femminile nell'atto di traformarsi in una pianta. Armand p. 96. Attwood, medaglia citata a p. 288. Hill, Portrait medals of Italian artists of the Renaissance, 55. PB. mm. 63.00 Inc. Andrea Cambi detto il Bombarda. Foro. Fusione coeva. BB/qBB.
Girolamo e Gasparo Miseroni sono ricordati da Vasari nella Vita di Valerio Belli, come incisori milanesi. Quella dei Miseroni era una famiglia di orefici già da generazioni, sia per via paterna sia materna (Longhi de Leucho). ^1^br /^2^ I due fratelli furono importanti e conosciuti artigiani nella seconda metà del Cinquecento. Esistono diverse fatture relative al lavoro di Gasparo per la corte fiorentina dei Medici, datate tra il 1552 e il 1573, in cui l'artista viene denominato orefice, gioielliere e intagliatore di pietre; egli lavorò anche per l'imperatore Massimiliano II d'Asburgo negli anni Sessanta e Settanta, alcuni pezzi realizzati per quest'ultimo si trovano ora a Vienna.^1^br /^2^ Girolamo si specializzò nell'intaglio del cristallo di rocca. Il suo catalogo è ancora da ricostruire, ma alcune fatture attestano l'importanza del suo lavoro. Documenti su Girolamo attestano la sua presenza in Spagna nel 1584: lavorò con Iacopo da Trezzo alla «custodia» di S. Lorenzo all'Escorial. Morì il 1 gennaio del 1600. La botttega di famiglia passò ai figli di Girolamo, che svolsero importanti lavori anche presso la corte imperiale a Praga.