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Anno 1888 - Esposizione di Bologna - Il principe di Napoli presidente onorario Bronzo - 40,2 mm - 29,13 gr. - Opus: Stefano Johnson - 150° Johnson 711. Coniata a Milano. Al dritto: * ESPOSIZIONE IN BOLOGNA 1888 * S.A.R. IL PRINCIPE DI NAPOLI PRES. ONOR. Busto del principe a sinistra. Alla base del collo: S . J. Al rovescio: rami di alloro annodati sotto da nastro, campo inciso: Cav. D. Bertoli Chir. Dentista. L'Esposizione di Bologna fu inaugurata il 6 maggio 1888, alla presenza dei Reali, il Principe di Napoli (futuro Vittorio Emanuele III), del Presidente del Consiglio Crespi, di onorevoli, di autorità locali e di migliaia di cittadini. Allietarono la giornata ben 60 bande musicali. Seppure in ritardo l'Esposizione ebbe l'elettricità che fu l'occasione per proporre ai bolognesi l'idea di dotare la città del nuovo ritrovato tecnologico. L'Esposizione rimase aperta sei mesi e i visitatori furono mezzo milione, sicuramente pochi considerato il periodo di apertura e la concomitanza con i festeggiamenti del centenario dell'Università. I visitatori furono attirati principalmente dagli avvenimenti mondani, dalle manifestazioni sportive e spettacolari quali le ascensioni in pallone. Il pubblico borghese dimostrò di apprezzare soprattutto i "restaurants" e il "caffé chantant". Come in tutte le Esposizione dell'epoca furono distribuiti premi costituiti da medaglie d'oro, d'argento e di bronzo che in seguito adornarono le confezioni e le pubblicità dei prodotti premiati. Descrizione dell'Incisore: Stefano Johnson nacque a Milano nel 1882 in una famiglia di origini inglesi, molto nota per l'attività nella produzione di medaglie. Morì a Milano nel 1961. I Johnson già nel '700 godevano, a Birmingham, loro città d'origine, di una buona rinomanza quali fabbricatori di bottoni e stemmi metallici stampati. Il padre di Stefano, James Johnson, lasciò la bottega paterna e, dopo avere lavorato a Parigi e Lione, si trasferì stabilmente nel 1830 a Milano. Lasciò la bottega al figlio Stefano che con impegno e dedizione creò lo Stabilimento Stefano Jhonson. Nel 1889 nella fabbrica Johnson lavoravano sette bravi incisori sotto la guida di Angelo Cappuccio, considerato uno dei migliori incisori italiani dell'epoca.
qFDC/FDC