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Nomisma Spa
E-Auction 13  18 Dec 2019
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Lot 1010

Starting price: 20 EUR
Lot unsold
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Anno 1890 - Unione operaia Umberto I - Napoli - Onorificenza al merito al socio (Cugno Vito fu Giac.) Bronzo portativa - 30,8 mm - 11,44 gr. - R - Al dritto: UNIONE OPERAIA UMBERTO I - NAPOLI Busto del re a destra. Al rovescio: SEMPRE AVANTI SAVOIA Entro rami d'alloro e quercia legati da nastro in basso: AL SOCIO inciso: CUGNO VITO FU GIAC. Medaglia per i fondatori ed i membri dell'Unione Operaia Umberto I, fondata a Napoli dai reduci delle battaglie risorgimentali. L'Unione Operaia Umberto I, nacque nel 1885, promossa da Domenico Jaccarino, Direttore della Confederazione. Il programma dell'Unione, che si diceva "fondata dall'uomo del popolo Domenico Jaccarino", era riassunto in poche parole: "Lavoro e Fratellanza - Religione e Libertà - Devozione alla Casa Savoia - Astensione dalla Politica e dagli scioperi - Rispetto alle Leggi ed alle Autorità costituite". Le società moderate, che erano la maggioranza, erano desiderose di mostrare continuamente la loro dedizione al governo in carica e a casa Savoia. I miti di queste associazioni, infatti, erano i membri della casa reale, spesso proposti per la carica di presidente onorario. Si trattava, spesso e volentieri, non tanto di sincera ammirazione quanto di una "captatio benevolentiae", rivolta anche alla prefettura e alla questura locali, per ottenere sovvenzioni e vantaggi di altro genere. I regnanti, tuttavia, accettavano la presidenza onoraria solo dalle SMS che avevano dimostrato di essere longeve e affidabili, il che, nella provincia di Napoli, era piuttosto raro. Solo la società operaia centrale, dopo la morte di Garibaldi nel 1882, poté nominare presidente onorario il re Umberto I, come risulta dai rapporti della prefettura e della questura. Nel 1878 in Italia si contavano 2.091 società con oltre 330.000 soci effettivi, contestualmente iniziarono a riscontrarsi i primi fenomeni di aggregazione anche nel centro e nel sud Italia. La successiva rilevazione statistica ministeriale registrò un deciso aumento che portò il numero delle società a 4.896 per un totale circa di 800.000 iscritti soci, nel 1897 le SOMS in Italia raggiungono quota 6.700; in questo periodo le società operaie sorsero in quasi tutti i comuni. Graffi e colpi diffusi
BB
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