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Nomisma Spa
E-Auction 13  18 Dec 2019
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Lot 877

Starting price: 800 EUR
Lot unsold
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Anno 1816 - Per la posa della prima pietra del Tempio di San Francesco di Paola in Napoli Piombo - 48,5 mm - 73,55 gr. - R5 - Opus: Vincenzo Catenacci - D'Auria n. 117 (non indicata in piombo) - Ricciardi n. 114 (non indicata in piombo). Coniata a Napoli. Al dritto: FERDINANDUS IV. UTRIUSQUE SICILIÆ REX P.F.A. Testa coronata del Re a destra. Al rovescio: IMPERIVM CERTA SIC SEDE LOCATVM (L'Impero "la volle" così collocata in una sede precisa). Prospetto del pronao e della cupola del tempio. All'esergo, XV.KAL.QVINTIL. / MDCCCXVI. I lavori iniziarono nel 1809, sotto i napoleonidi, tuttavia non vennero mai portati a compimento per via della cacciata di Gioacchino Murat da Napoli e della restaurazione della corona borbonica: Ferdinando I delle Due Sicilie quindi, come voto nei confronti di san Francesco da Paola, che aveva intercesso per lui affinché ritornasse sul trono del Regno, decise la costruzione di una chiesa al centro del costruendo porticato. Venne indetto un concorso che fu vinto dall'architetto ticinese Pietro Bianchi, il quale aveva in parte rispolverato il vecchio progetto di Laperuta, oltre a soddisfare tutte le richieste del re, come quella dell'altezza della cupola che non doveva superare il Palazzo Reale, posto proprio di fronte: i lavori furono appaltati a Domenico Barbaja e la prima pietra venne posta il 17 giugno 1816; la facciata fu terminata nel 1824, le decorazioni interne nel 1836, mentre le statue furono poste nel 1839. In definitiva la chiesa fu conclusa nel 1846, rispecchiando pienamente quello che era il gusto neoclassico ed ispirandosi nelle forme al Pantheon di Roma, oltretutto, grazie al privilegio concesso da papa Gregorio XVI, fu la prima chiesa di Napoli ad avere l'altare rovescio. Francesco Di Rauso: Anche se non documentata nello specifico la presente medaglia ha tutte le caratteristiche della prova di coniazione. Esistono documenti di zecca dove si parla di medaglie napoletane coeve coniate a titolo di prova su tondelli in piombo. Variante conio al rovescio, base del tempio più spessa e continua fino ai bordi, differenze lettere e numeri in esergo. Prova in piombo coeva da ritenersi unica. (considerando il metallo utilizzato, conservazione eccezionale). Descrizione dell'Incisore: Vincenzo Catenacci, nacque nel 1786 a Napoli. Iniziò la carriera di incisore sotto la guida di Filippo Rega, che ne riconobbe da subito il talento. Già dal 1808, o forse prima, durante il periodo napoleonico il Catenacci eseguiva lavori in zecca senza firmarli, ma fu dal 1824 che iniziò ad apporre la sua firma sulle sue opere. Nel 1829 fu promosso primo incisore dei dritti nel Gabinetto di incisione della zecca di Napoli. Nel 1833, morto il Rega, il Catenacci lo sostituì diventando Direttore del Gabinetto di Incisione della zecca. Fu incisore di numerosissime medaglie, anche religiose, commissionate ufficialmente dai Borbone. Al contrario del suo predecessore Filippo Rega, il Catenacci continuò l'attività di incisore anche durante il ruolo di Direttore di Gabinetto. Morì il 26 marzo del 1855. Graffietti e colpetti diffusi ma buon esemplare per una medaglia di questo peso in piombo
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