Gettone vitreo. D/ Legenda araba su due righe. Cfr. Balog 1975, The Fatimid Glass Jeton. Cfr. Catalogue des etalons monetaires et autres pieces musulmanes en verre de la collection Jean Maspero, 1960. Vetro. g. 4.82 mm. 28.00 RR. Bel BB.
Nel mondo arabo, a partire dalla riforma monetaria del califfo 'Abd al-Malik nel 75 E./694 d.C. ed ispirandosi al modello degli exagia bizantini si produssero gettoni in vetro (sanagat) quali campioni ponderali per le monete d'oro (dinar) e d'argento (dirham). I gettoni in questione, dato il loro ruolo, si inquadravano, dal punto di vista ponderale, nei due vigenti sistemi aureo ed argenteo e i loro pesi corrispondevano a quelli della valuta in circolazione consentendo così agli utenti, per lo più commercianti e cambia valute, un controllo del peso delle monete più valido ed agevole. Nonostante gli scavi del Palazzo di Ruggero I a Reggio ci permettano di ipotizzare che i gettoni di vetro siano stati conservati prevalentemente in strutture dell'amministrazione civile o ecclesiastica, studi recenti portano a pensare però, visto la vastità delle tipologie, che essi abbiano avuto per un determinato periodo un ruolo commerciale di piccolo scambio, forse per sopperire alla penuria del metallo o per superare un momento di difficoltà economica. Per un interessante approfondimento vedasi De Luca, Reperti con inscrizioni arabe, capitolo VIII all'interno di Molinari Segesta II "Il castello e la Moschea (Scavi 1989-1995) " Ricerche storico archeologiche.