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Artemide Aste s.r.l.
Auction LIII  2-3 May 2020
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Lot 925

Starting price: 250 EUR
Price realized: 320 EUR
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Tommaso de Marini (1475-1572) Duca di Terranova. Medaglia. D/ THOMAS DE MARINIS. Busto a destra. R/ Vite arrampicata ad un albero di palma. Armand II, 303, 28. Attwood 168. Rizzini Brescia 324. AE. mm. 46.50 Inc. Pietro Paolo Galeotti (attr.). RR. Fusione originale. qSPL.

Tommaso de Marini nacque a Genova nel 1475; assieme al più giovane fratello Giovanni, che viveva a Milano, svolse l'attività di finanziatore e si occupò di forniture militari. Fu senza dubbio il principale punto di riferimento per le esigenze finanziarie ispanoimperiali, al punto da essere nominato, nel marzo 1552, membro di «cappa corta» del Senato, la più alta istanza giudiziaria e amministrativa dello Stato di Milano. Intrattenne stretti rapporti anche con la Curia papale e la Camera apostolica, sotto il papato di Giulio III e Paolo IV. La congiuntura politica e finanziaria di cui aveva beneficiato sembra chiudersi dal 1560. Da un lato la fine del conflitto franco-asburgico e dall'altro l'ascesa al soglio papale di Pio IV de' Medici segnarono, in modo diverso, le sue fortune. Forse anche i massicci investimenti nella costruzione del palazzo Marino a Milano, intrapresa dal 1557, e nell'acquisto di feudi nel Mezzogiorno contribuirono a indebolire la situazione finanziaria del de Marini, che nel corso del 1560 comprò dal duca di Sessa, Gonzalo Fernández de Córdoba, all'epoca governatore di Milano, le terre calabresi di Terranova, con annesso titolo ducale concessogli da Filippo II, Gerace e Gioia e la baronia di San Giorgio. Inoltre acquistò da Cesare Gonzaga il feudo di Campobasso. Per motivi non ancora chiari, legati alla reale natura di tali operazioni, gli esborsi si rivelarono insostenibili, al punto che nel 1566 Terranova fu ceduta in pegno a Niccolò Grimaldi, banchiere genovese, detto "il signor monarca ". (Giannini Massimo Giannini - Dizionario Biografico degli Italiani, 2008).
Nel taglio si trova traccia di una firma "A...A"; per le interessanti tesi di attribuzione vedi Attwood p. 153-154 (medaglia n. 168).
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