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Nomisma Spa
E-Auction 16  3-4 Jun 2020
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Lot 473

Starting price: 150 EUR
Price realized: 220 EUR
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Anno 1850 - Per la celebrazione della Pasqua a Caserta del Papa Pio IX Argento - 32,1 mm- 19,26 gr. - R3 - Opus: Giuseppe Girometti - D'Auria n. 231 - Ricciardi n. 197 - Bart. IV n. 19. Coniata a Roma. Al dritto: PIVS IX PONT. MAXIMUS AN.IV. Busto del Papa a destra, in abito pontificale. In basso: G. GIROMETTI F. Al rovescio: CASERTAE IN COENA DOMINI A. MDCCCL Il Redentore lava i piedi a San Pietro; all'esergo, EGO DOMINVS ET MAGISTER (Io il Signore ed il Maestro). Girometti ebbe l'incarico di realizzare la medaglia della Lavanda per il IV pontificato, aggiudicandosi l'estrazione a sorte con il Cerbara. Partì da Roma il 16 marzo e, dopo due giorni, arrivò a Portici. Pio IX posò per lui soltanto un paio d'ore. Ci vollero altri tre giorni, prima che l'incisore rientrasse a Roma. I torchi della zecca si arroventarono per riuscire a coniare in una sola notte gli esemplari della medaglia della Lavanda, richiesti dal maggiordomo Pontificio. Il Girometti aveva inciso ex novo il dritto con il busto del Papa; ma per il rovescio si era limitato a riciclare, con poche varianti, il rovescio del 1847, inciso per la cerimonia della Lavanda dell'Anno I di pontificato dello stesso Pio IX. Con la significativa variante riferita alla cerimonia svolta nella reggia di Caserta: CASERTAE IN COENA DOMINI A . MDCCCL. Descrizione dell'Incisore: Giuseppe Girometti nacque a Roma il 7 ottobre 1780 e morì a Roma il 17 novembre 1851. Fu un incisore italiano, operante nel campo della glittica nella prima metà dell'Ottocento. Fu anche apprezzato medaglista e incisore della Zecca Pontificia. Non si hanno puntuali notizie biografiche su Giuseppe Girometti, se non quelle poche citate nell'elogio, quasi un catalogo delle sue opere di glittica, redatto da Pietro Ercole Visconti e pubblicato a Roma nel 1833. Da esso risulta comunque l'altissimo grado di maestria raggiunto nell'arte dell'intaglio, ad imitazione degli antichi secondo gli imperanti dettami estetici del Winckelmann, abilità per le quali fu apprezzato e ricercato da committenti di altissimo rango sociale, politico e religioso come nobili italiani e stranieri, cardinali, papi e imperatori. Papa Pio VII lo nominò incisore della Zecca Pontificia, insieme al Cerbara, nomina confermata anche da altri pontefici, proseguendo la commissione di opere importanti sia per le occasioni ufficiali che per le proprie collezioni. Il figlio Pietro, anch'egli incisore, eresse il monumento funebre del padre nella Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma.
SPL
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