Artemide Aste s.r.l.
Auction LIV 7-8 Nov 2020
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Federico II (1197-1250). Grosso, 1248, Vittoria (?). Testa coronata a destra. / Croce patente accantonata da trifogli con gambo. Sp. -. Travaini, RASSMI, 43-44, pagg. 137-142. Bazzini-Ottenio, RIN 2002, p. 29. MEC 14, p. 161. AG. 1.09 g. 18.00 mm. RRR. Di grande rarità. BB.
Generalmente attribuita a una zecca ignota siciliana, Travaini propone questa moneta come un'emissione di una zecca mobile allestita a Vittoria, città-accampamento situata tra Parma e Fidenza e costruita da Federico II durante l'assedio di Parma nel 1247. Il grosso proposto in vendita rappresenta un 'unicum' nella monetazione Federiciana per stile ed iconografia, rispondendo allo standard dei grossi comunali nord italiani. Infatti la presenza del numerale II in legenda evidenzia la netta volontà da parte dell'imperatore di essere identificato e distinto proprio dal nonno Federico Barbarossa che, pochi anni prima, aveva dato inizio alla campagna di conquista in Italia. Questo elemento conferma l'estraneità della moneta alle emissioni siciliane dove Federico era l'unico sovrano che avesse coniato moneta con quel nome fino a quel momento. La città di Parma venne presto conquistata ma già nel 1248 le forze guelfe e parmensi, guidate dal legato papale Gregorio da Montelongo, conquistarono e distrussero il campo imperiale rendendo vano il progetto di Federico. Se l'attribuzione di questa moneta fosse corretta essa rappresenterebbe un'emissione celebrativa.
Generalmente attribuita a una zecca ignota siciliana, Travaini propone questa moneta come un'emissione di una zecca mobile allestita a Vittoria, città-accampamento situata tra Parma e Fidenza e costruita da Federico II durante l'assedio di Parma nel 1247. Il grosso proposto in vendita rappresenta un 'unicum' nella monetazione Federiciana per stile ed iconografia, rispondendo allo standard dei grossi comunali nord italiani. Infatti la presenza del numerale II in legenda evidenzia la netta volontà da parte dell'imperatore di essere identificato e distinto proprio dal nonno Federico Barbarossa che, pochi anni prima, aveva dato inizio alla campagna di conquista in Italia. Questo elemento conferma l'estraneità della moneta alle emissioni siciliane dove Federico era l'unico sovrano che avesse coniato moneta con quel nome fino a quel momento. La città di Parma venne presto conquistata ma già nel 1248 le forze guelfe e parmensi, guidate dal legato papale Gregorio da Montelongo, conquistarono e distrussero il campo imperiale rendendo vano il progetto di Federico. Se l'attribuzione di questa moneta fosse corretta essa rappresenterebbe un'emissione celebrativa.