Artemide Aste s.r.l.
Auction LIV 7-8 Nov 2020
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Manfredi (1258-1266). Mezzo Denaro, 1258-1263, Brindisi. Grande A accostata da globetti (Apulia). / Croce patente; nei quattro quadranti, stelline. Sp. 194; Travaini 65a; D'Andrea 235. MI. 0.31 g. 14.00 mm. RRR. Di estrema rarità, questa moneta viene citata e riportata nelle principali bibliografie con disegno inerente la sua unica apparizione (Sambon Repertorio 1912 n. 1186). Un secondo esemplare è stato esitato in Artemide LII, 2019, lotto 489. BB.
Vi sono dubbi in merito all'attribuzione della zecca a Brindisi, per il fatto che, morto Federico II, essa fu la città che meno si mantenne fedele alla casa Sveva scacciandone nel 1255 l'esercito comandato da Manfredi Lancia, zio del Re, e accogliendo il legato pontificio Ottaviano Ubaldini che promuoveva una crociata con il Re Manfredi stesso. La dubbia fedeltà di Brindisi anche dopo la resa nel 1256 e la concessione dei privilegi di coniazione alla città di Manfredonia sostengono l'ipotesi che la zecca fosse rimasta inoperosa o che probabilmente abbia coniato solo monete in biglione come il mezzo denaro proposto.
Vi sono dubbi in merito all'attribuzione della zecca a Brindisi, per il fatto che, morto Federico II, essa fu la città che meno si mantenne fedele alla casa Sveva scacciandone nel 1255 l'esercito comandato da Manfredi Lancia, zio del Re, e accogliendo il legato pontificio Ottaviano Ubaldini che promuoveva una crociata con il Re Manfredi stesso. La dubbia fedeltà di Brindisi anche dopo la resa nel 1256 e la concessione dei privilegi di coniazione alla città di Manfredonia sostengono l'ipotesi che la zecca fosse rimasta inoperosa o che probabilmente abbia coniato solo monete in biglione come il mezzo denaro proposto.