Numismatica Ranieri S.r.l.
Auction 17 28-29 Oct 2022
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ASTI. Carlo duca d'Orleans, 1408-1422 e 1447-1465
Gettone d'epoca con istrice. Æ gr. 4,50 mm 23,50 Dr. CHARLES DVC D ORLS ET DE MILAN. Stemma inquartato di Francia e Milano; sopra, corona. Rv. OMNIA SECVM. Istrice o porcospino coronato.
Rarissimo. Presente solo al medagliere di Parma. BB
Esaminando il medagliere del R. Museo di Parma, mi venne alle mani in un cassetto che portava il cartellino "Pseudomonete", un pezzo in ottone che mi colpì per la sua singolarità e la sua apparenza straniera. Era infatti un gettone francese, ma che si collegava alla storia d'Italia e di cui vorrei poter dare il disegno, perchè lo credo inedito, non avendolo ritrovato in nessuna opera e in nessun catalogo dei molti che ho potuto esaminare. Perciò i lettori della Gazzetta mi diano venia, se oggi non posso offrir loro che la sola descrizione; il motto latino quod differtur non aufertur varrà, spero, a farli pazientare fino a che mi sarà dato produrne un' accurata incisione.
Il metallo di cui questo nummo è formato, lo stile della fabbricazione e più di tutto la leggenda del diritto in lingua francese ci indicano chiaramente che esso è un gettone, coniato in Francia. Lo stemma del diritto è analogo a quello che si vede in altre monete dei duchi d' Orleans Carlo e Lodovico battute in Asti. L'istrice o porcospino coronato che è impresso nel rovescio era già stato anteriormente impresa di Luigi XII re di Francia che lo aveva posto in quasi tutte le sue monete e specialmente negli scudi d'oro che si dissero scudi del porcospino. Quest' impresa però ha una data di molto anteriore: nel 1393 Luigi di Francia, duca d' Orleans, secondo figlio di Carlo V aveva istituito in occasione del battesimo di suo figlio Carlo d' Orleans un ordine di cavalleria, detto del Porcospino, colla divisa Cominus et eminus. Luigi XII giunto al trono soppresse l'ordine di cui era gran maestro nella qualità di duca d' Orleans e si ritenne l'impresa ed il motto; quest'ultimo però si trova più di frequente sulle medaglie che non sulle monete.
Dalla Gazzetta Numismatica del 22 Febbraio 1882.
Gettone d'epoca con istrice. Æ gr. 4,50 mm 23,50 Dr. CHARLES DVC D ORLS ET DE MILAN. Stemma inquartato di Francia e Milano; sopra, corona. Rv. OMNIA SECVM. Istrice o porcospino coronato.
Rarissimo. Presente solo al medagliere di Parma. BB
Esaminando il medagliere del R. Museo di Parma, mi venne alle mani in un cassetto che portava il cartellino "Pseudomonete", un pezzo in ottone che mi colpì per la sua singolarità e la sua apparenza straniera. Era infatti un gettone francese, ma che si collegava alla storia d'Italia e di cui vorrei poter dare il disegno, perchè lo credo inedito, non avendolo ritrovato in nessuna opera e in nessun catalogo dei molti che ho potuto esaminare. Perciò i lettori della Gazzetta mi diano venia, se oggi non posso offrir loro che la sola descrizione; il motto latino quod differtur non aufertur varrà, spero, a farli pazientare fino a che mi sarà dato produrne un' accurata incisione.
Il metallo di cui questo nummo è formato, lo stile della fabbricazione e più di tutto la leggenda del diritto in lingua francese ci indicano chiaramente che esso è un gettone, coniato in Francia. Lo stemma del diritto è analogo a quello che si vede in altre monete dei duchi d' Orleans Carlo e Lodovico battute in Asti. L'istrice o porcospino coronato che è impresso nel rovescio era già stato anteriormente impresa di Luigi XII re di Francia che lo aveva posto in quasi tutte le sue monete e specialmente negli scudi d'oro che si dissero scudi del porcospino. Quest' impresa però ha una data di molto anteriore: nel 1393 Luigi di Francia, duca d' Orleans, secondo figlio di Carlo V aveva istituito in occasione del battesimo di suo figlio Carlo d' Orleans un ordine di cavalleria, detto del Porcospino, colla divisa Cominus et eminus. Luigi XII giunto al trono soppresse l'ordine di cui era gran maestro nella qualità di duca d' Orleans e si ritenne l'impresa ed il motto; quest'ultimo però si trova più di frequente sulle medaglie che non sulle monete.
Dalla Gazzetta Numismatica del 22 Febbraio 1882.