COLLEZIONE GdF DI TESTONI ITALIANI
Montanaro
Bonifacio Ferrero abate, 1529-1543. Testone, AR 8,61 g. + * B*F*CAR*IPOR*ABAS*S*BENIGN* Busto a d., con piviale ornato. Rv. S – * BENIGNVS*MARTIR * + S. Benigno nimbato, seduto di fronte, benedice con la mano d. e regge un ramo di palma con la s. CNI 3/4. Ravegnani Morosini 1. MIR 849 (R/3).
Estremamente raro. Graffi nei campi, altrimenti BB
Ex asta Geri dicembre 1987. qqqqNacque a Biella, nel 1476, da Sebastiano e da Tomena Avogadro. Avviato giovanissimo alla carriera ecclesiastica, fu probabilmente il più insigne tra, i numerosi membri della sua famiglia che, nel corso dei secc. XV e XVI, abbracciarono lo stato clericale. La posizione rivestita dal padre, in seno alla corte sabauda prima ed a quella francese poi, ne favorì la rapida ascesa. L'intervento paterno presso il pontefice Innocenzo VIII gli valse, a soli quattordici anni, il conferimento, con bolla del 6 giugno 1490, di un canonicato nella chiesa cattedrale di Vercelli. Il 14 nov. 1494 papa Alessandro VI lo nominò abate commendatario dell'abbazia benedettina di S. Stefano d'Ivrea ed il 3 novembre successivo lo designò prevosto della chiesa di S. Eusebio di Vercelli. In qualità di abate di S. Benigno si avvalse della prerogativa, connessa con la dignità abbaziale, di battere moneta e fece coniare nella zecca di Montanaro quattro diversi tipi di monete, di cui l'esemplare qui offerto, recante al dr. la propria effige e al rv. l'immagine di S. Benigno martire.