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Numismatica Ars Classica
Auction 81  30 November 2014
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Lot 328

Estimate: 15 000 EUR
Price realized: 16 000 EUR
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COLLEZIONE GdF DI TESTONI ITALIANI
Mantova

Francesco II Gonzaga marchese di Mantova IV, 1484-1519; primo periodo, 1494-1495. Testone (prima del 1495), AR 9,58 g. FRANCISCVS·MAR·MAN·IIII Busto corazzato a s. Rv. + XPI + IHESV + SANGVINIS· Pisside sormotata da globetto. CNI 35 var. ENH 90 var. Ravegnani Morosini 11. MIR 416 (R/4).
Della più grande rarità, solo tre esemplari citati dal CNI
e sei dal Ravegnani. Bell patina di medagliere, BB

Ex asta Sternberg XV, 1985, 922. qqqqI conî di questo rarissimo testone, e di quello successivo, furono opera dell'incisore mantovano Bartolomeo Melioli, che diresse la zecca dal 1492 al 1514. qqqqDopo la morte del padre (1484), fu il signore di Mantova fino alla sua morte. Fu aiutato nei primi anni di governo dallo zio Francesco Secco d'Aragona che lo avviò alla carriera militare. Il 12 febbraio 1490 sposò Isabella d'Este, figlia di Ercole I d'Este, duca di Ferrara, rinnovando la tradizionale alleanza tra le famiglie dei Gonzaga e degli Estensi. qqqqFrancesco ebbe un certo successo come comandante militare, ricoprendo il ruolo di capitano della Repubblica di Venezia, dal 1489 al 1498; partecipò come comandante delle truppe collegate alla battaglia di Fornovo nel 1495. Al termine di questa battaglia fu riconosciuto il suo valore, ma fu accusato di non aver saputo sfruttare la superiorità militare alleata, favorendo la ritirata delle truppe del re francese Carlo VIII. Nel 1503 si mise al servizio della Lega di Cambrai di Papa Giulio II, come luogotenente generale dell'esercito pontificio. qqqqIl 10 maggio 1509 ingaggiò nei pressi di Casaloldo una dura battaglia contro la Repubblica di Venezia per il controllo del borgo di confine ma ne uscì sconfitto. Nell'agosto del 1509 venne catturato dai veneziani, che lo tennero come ostaggio per diversi mesi, durante i quali subì diverse umiliazioni, che lo inimicarono per sempre verso la città lagunare, nonostante in seguito essi tornassero a chiedere il suo comando per il loro esercito. Francesco fu liberato dopo quasi un anno di prigionia, grazie anche all'intervento diplomatico della moglie Isabella e di papa Giulio II, ma dovette consegnare come pegno di fedeltà il piccolo figlio Federico, che rimase presso la corte papale. Liberato nel 1510, Francesco continuò nella sua politica di ambiguità che permetteva al suo stato di sopravvivere: fu Gonfaloniere della Chiesa e nello stesso tempo Capitano Generale delle truppe venete. qqqqGli ultimi anni di vita lo videro diradare l'impegno militare, anche a causa delle frequenti crisi dovute al mal francese da cui era afflitto. Per contro, continuò l'intensa attività diplomatica intesa al salvataggio del suo stato, sempre stretto fra le grandi potenze che si scontravano sul suolo italiano all'inizio del XVI secolo. qqqqMorì nel suo Palazzo di San Sebastiano a Mantova e venne sepolto nella Chiesa di Santa Paola.

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