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Numismatica Ars Classica
Auction 81  30 November 2014
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Lot 79

Estimate: 20 000 EUR
Price realized: 25 000 EUR
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Monete di zecche italiane
Napoli

Alfonso II d'Aragona, 1494-1495. Ducato, AV 3,51 g. + ALFONSVS II D G R SICILIE IER Stemma quadripartito a tutto campo, inquartato di Napoli (Ungheria-Angiò-Gerusalemme) al 1° e 4°, di Aragona al 2° e 3°. Rv. I DEXTERA TVA SIVS MEA DNE Busto coronato e corazzato a d.; rosetta sulla spalle e, dietro, T. CNI 8. Pannuti-Riccio 2b. Crusafont 696. MEC 14, pag 381. MIR 88/1. Friedberg 820a.
Estremamente raro, conservazione eccezionale per questa emissione. Spl

Asta NAC 47, 2008, 317. qqqqSuperbo ritratto rinascimentale di questo ambiguo sovrano che come Duca di Calabria si era distinto in numerose campagne militari e aveva acquistato nell'intera penisola fama di ottimo capitano. È ricordato, tra l'altro, per aver liberato Otranto dall'assedio ottomano e cacciato i Turchi dal suolo italiano (cfr. medaglie di bronzo firmate da Andrea Guazzolotti, in Armand I, pag. 48, nn. 1-2 «...OB.ITALIAM.AC.FIDEM.RESTITVTAM»), ma soprattutto per il ruolo avuto nella soppressione della congiura dei Baroni: «...risoluto ancor più del padre a porsi netto il dilemma tra potere monarchico e potere baronale» (B. Croce, Storia del Regno di Napoli, Bari 1925, pag. 72.). Divenuto sovrano, dovette fronteggiare l'odio e il rancore della nobiltà feudale, così duramente colpita. La campagna promossa contro di lui dagli scampanti all'eccidio, dai baroni profughi in Francia e dagli stessi circoli legati a Venezia, di cui Alfonso fu costantemente nemico, fu la base della rapida rovina della dinastia al momento della spedizione di Carlo VIII. Sotto l'incalzare delle forze francesi, dopo aver cercato invano alleanze contro il nemico, dubbioso di sé e di tutti e consapevole dall'alone di impopolarità che lo circondava, nella speranza di salvare il regno abdicò in favore del figlio Ferdinando e si rifugiò in Sicilia, per abbracciare l'Ordine olivetano. Questa splendida moneta, i cui conî sono dovuti a Girolamo Liparolo, fu emessa in seguito all'ordine reale del 24 ottobre 1494 emanato a Terracina e diretto a Gian Carlo Tramontano maestro di zecca.

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